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Il poker online è un gioco affascinante che combina abilità, strategia, psicologia e, naturalmente, un elemento di fortuna. Nonostante si tratti di un mix unico di cose, ridurre il ruolo della casualità e potenziare al massimo le proprie possibilità di successo passa attraverso la comprensione e l'applicazione di concetti matematici fondamentali. Tra questi, uno dei più cruciali, specialmente per chi si avvicina al Texas Hold'em e ad altre varianti del poker, è il calcolo degli "outs".
Comprendere cosa siano gli outs e come calcolarli rappresenta un passo essenziale per trasformare un giocatore amatoriale in uno più strategico e coscienzioso. Non si tratta di formule complesse riservate a geni della matematica, ma di un processo logico e accessibile che permette di valutare la forza potenziale della propria mano e di prendere decisioni durante il gioco.
Sapere quante carte rimaste nel mazzo possono migliorare significativamente la nostra mano ci fornisce una base oggettiva per decidere se vale la pena investire ulteriori fiches nel piatto (call), provare a far passare gli avversari (raise) o ritirarsi dalla mano (fold).
Oggi scopriamo gli strumenti base per rendere l’approccio al tavolo da poker più razionale e, potenzialmente, più profittevole.
Nel gergo del poker, il termine "outs" si riferisce semplicemente al numero di carte, ancora presenti nel mazzo e non visibili ai giocatori, che possono migliorare la nostra mano attuale, trasformandola potenzialmente nella mano migliore (o in una mano sufficientemente forte da vincere il piatto).
In sostanza, parliamo delle cosiddette "carte buone" che stiamo sperando di vedere uscire nelle prossime mosse (turn e/o river nel Texas Hold'em). Identificare correttamente gli outs è il primo passo per calcolare le probabilità di completare il proprio punto.
Ad esempio, se dopo il flop abbiamo quattro carte dello stesso seme e stiamo cercando di completare un colore (flush), gli outs sono tutte le carte rimanenti di quel seme nel mazzo.
Se abbiamo quattro carte in sequenza per una scala bilaterale (open-ended straight draw), gli outs sono le due carte alle estremità che completerebbero la scala. Capire quali carte ci servono e quante ce ne sono ancora disponibili è fondamentale per valutare la forza del nostro progetto (draw) e prendere decisioni conseguenti.
Piattaforme di gioco molto frequentate, come ad esempio 888poker, vedono la partecipazione di molti giocatori che padroneggiano questi calcoli; non farlo significa partire svantaggiati e affidarsi maggiormente alla sorte anziché alla strategia.
Il processo per calcolare gli outs è relativamente semplice e si basa sulla logica e sull'aritmetica elementare.
Il primo passo consiste nell'identificare chiaramente la propria mano attuale e il progetto (draw) che si sta cercando di completare. Bisogna capire quale tipo di mano si spera di ottenere (colore, scala, full house, ecc.) per poter vincere il piatto allo showdown.
Una volta identificato il punto desiderato, si passa alla fase successiva: il conteggio delle carte specifiche.
Questo conteggio rappresenta il cuore del calcolo degli outs e fornisce l'informazione numerica su cui basare le successive valutazioni probabilistiche e strategiche. Il conteggio effettivo richiede di considerare sempre il mazzo standard da 52 carte come punto di partenza.
Da questo totale, bisogna sottrarre le carte che sono già note: le proprie due carte coperte (hole cards) e le carte comuni già scoperte sul tavolo (flop, turn). Le carte rimanenti nel mazzo sono quelle potenzialmente "utili". Tra queste carte sconosciute, si contano quelle specifiche che completano il nostro progetto.
Facciamo un esempio considerando il Texas Hold'em. Supponiamo di avere in mano Asso di cuori (A♥) e 7 di cuori (7♥). Il flop rivela Re di cuori (K♥), 2 di cuori (2♥) e 9 di picche (9♠). In questa situazione, abbiamo quattro carte di cuori e stiamo cercando di completare un colore (flush). Il nostro progetto è chiaro: un'altra carta di cuori al turn o al river ci darebbe il punto nut (il miglior colore possibile con l'Asso). Per calcolare gli outs, partiamo dalle 13 carte di cuori totali nel mazzo. Ne conosciamo già 4 (A♥, 7♥, K♥, 2♥). Pertanto, le carte di cuori rimanenti nel mazzo sono 13 - 4 = 9.
Abbiamo quindi 9 outs per completare il nostro colore.
Un mazzo standard ha 52 carte. Conosciamo le nostre 2 carte e le 3 del flop, per un totale di 5 carte. Rimangono quindi 52 - 5 = 47 carte sconosciute nel mazzo. Di queste 47 carte, 9 sono i nostri outs.
Questa informazione può poi essere utilizzata per calcolare la probabilità approssimativa di pescare uno degli outs al turn (circa 9/47 ≈ 19%) o entro il river. Padroneggiare questi semplici calcoli, magari facendo pratica su tavoli a soldi virtuali o a bassi limiti su piattaforme come Bet365, sezione poker, è essenziale per migliorare.
Qualche errore da evitare?
Calcolare gli outs è un passo fondamentale, ma rappresenta solo metà dell'equazione per prendere decisioni matematicamente corrette nel poker. Sapere di avere, ad esempio, 9 outs per un colore è utile, ma come si traduce questa informazione in una decisione concreta di puntare, vedere o lasciare?
Qui entra in gioco il concetto di "pot odds" (probabilità del piatto), che mette in relazione il costo di una puntata con la dimensione totale del piatto. Le pot odds ci dicono quale percentuale di successo (cioè, quante volte dobbiamo vincere la mano) è necessaria affinché un call sia profittevole nel lungo termine.
Una volta calcolati gli outs, è possibile stimare la probabilità di completare il proprio punto (una regola empirica comune è la "regola del 4 e del 2": moltiplicare gli outs per 4 dopo il flop per avere la probabilità percentuale approssimativa di chiudere il punto entro il river, o per 2 dopo il turn per la probabilità al river).
Se la probabilità di migliorare la mano è superiore alle pot odds offerte, allora chiamare la puntata dell'avversario è, in teoria, una giocata a valore atteso positivo (+EV). Introdurre il concetto di pot odds è il passo successivo naturale dopo aver imparato a contare gli outs, poiché permette di applicare concretamente quell'informazione alle decisioni di puntata.
La precisione è fondamentale, e la distrazione, facile da incontrare su siti di gioco come Betitaly che offrono molteplici stimoli, può portare a calcoli errati e decisioni subottimali. Mantenere la concentrazione sul calcolo corretto è vitale.
Il calcolo degli outs è quindi una delle competenze basilari ma imprescindibili per chiunque desideri approcciarsi al poker con una mentalità strategica e non puramente basata sulla fortuna. Comprendere cosa sono gli outs e saperli contare correttamente fornisce una base oggettiva per valutare la forza potenziale del nostro gioco in una data situazione.
Padroneggiare il calcolo degli outs è il primo mattone per costruire una solida strategia di poker. È il fondamento su cui si basano concetti più avanzati come le pot odds e le implied odds, che permettono di prendere decisioni sempre più raffinate e matematicamente giustificate al tavolo.
Sebbene non garantisca la vittoria in ogni singola mano, l'abilità nel calcolare gli outs aumenta significativamente le probabilità di prendere decisioni corrette nel lungo periodo, separando i giocatori che si affidano alla strategia da quelli che si affidano principalmente alla sorte. Dedicare tempo a comprendere e praticare questo calcolo è un investimento fondamentale per migliorare il proprio gioco.
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